Da molti anni si discute sulle proprietà di queste acque, ma quali sono nel dettaglio le analogie e le differenze?
Prima di procedere è bene ricordare cos’è il pH. La sigla pH è un abbreviazione “pondus Hydrogenium” ovvero letteralmente il peso dell’idrogeno, ed è un’indicazione dell’acidità di una sostanza. La misurazione è determinata dal confronto tra il numero di ioni H+ e il numero di ioni OH (idrossidi). Quando il numero di ioni H+ è uguale al numero di ioni OH, l’acqua è neutra, cioè ha un pH di circa 7; quando il numero è inferionre a 7 è acida , quando è superiore è basica.
Questa specificazione è doverosa in quanto l‘acqua alcalina va ad alterare il PH ed ora vediamo nello specifico come avviene la trasformazione.
Sono necessari 3 trattamenti: il primo è una filtrazione standard, generalmente attraverso filtri a sedimenti e a carbone attivo; il secondo è il passaggio su una cartuccia a lento rilascio di sali e di calcio o altri elementi; ed infine l’elettrolisi, con la conseguente formazione dei due flussi: anodico (acqua acida) e catodico (acqua basica o alcalina). Se i due flussi vengono tenuti separati da una membrana semipermeabile, la soluzione catodica diventa alcalina per accumulo di ioni OH–, mentre quella anodica diventa acida per accumulo di ioni H+.
E’ importante ricordare che il nostro organismo è dotato di un efficientissimo sistema tampone (che si attiva involontariamente grazie alla respirazione e alle funzioni renali), che ci consente di mantenere praticamente costante il pH fisiologico ad un valore di 7,4.
Ed ora vediamo la differenza piu importante tra l’acqua all’idrogeno e l’acqua alcalina: l’acqua all’idrogeno non subisce nessun tipo di alterazione chimico-fisica, se non quella di un aumento nella concentrazione dell’idrogeno disciolto attraverso l’elettrolisi ed ha un pH tra 7 e 7.5, molto simile a quello del nostro sangue e molto benfico per l’organismo. L’idrogeno molecolare è un gas incolore, inodore e insapore . La presenza di un sistema di filtrazione e di un “generatore di idrogeno” con membrana a scambio protonico permette di arricchire l’acqua di idrogeno. L’aggiunta di idrogeno gassoso all’acqua è totalmente impercettibile al consumatore (nessuna alterazione dei caratteri organolettici e nessuna produzione di effervescenza), ma promette invece benefici ad ampio spettro per la salute umana.
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